Ti lasciano senza parole per la loro bellezza già a vederli dall'alto. Sono i Giardini del Re, un arcipelago che si allunga sulla costa settentrionale, puntellato di cayos e isolette più piccole, con una natura ancora vergine e le acque cristalline nei cui fondali si trovano le bellezze nascoste dell'isola: coralli, spugne, pesciolini curiosi e colorati, ma anche esemplari più ingombranti che giocano e vivono in questo paradiso sottomarino.
Il loro nome non è un caso: fu Diego Velasquez che, alla vista di questi gioielli naturali, decise di dedicarli al re spagnolo Ferdinando II come omaggio alla loro magnificenza.
Il turismo ha scoperto i cayos all'inizio degli anni Novanta, ma i Giardini del Re erano già lì da tempo, una volta rifugio per pirati e bucanieri, poi fonte di ispirazione per Ernest Hemingway che da loro trasse l'idea del romanzo 'Isole nella corrente'. Logico, d'altronde, che diventassero un luogo visitato e amato dai turisti: spiagge bianche, da cartolina, lunghe chilometri e chilometri e, all’interno, boschi, pini, piante da cocco, uva caleta, vegetazione tropicale, animali rari, fenicotteri rosa, uccelli ZunZun (tipici di Cuba e simili ai colibrì) sopra la superficie del mare, e, sotto, un paradiso acquatico alla portata di tutti. In questo paradiso terrestre e subacqueo non mancano le attrezzature turistiche e gli investimenti per migliorare sempre di più le condizioni di chi lo frequenta.
Oltre a un aeroporto a Cayo Coco, i collegamenti sono garantiti con un lungo terrapieno che lega le isole alla terraferma e permette gli accessi anche su quattro ruote.
I Giardini del Re, e la zona circostante offrono attrattive di vario tipo. Cayo Coco, con i suoi 370 chilometri quadrati è una delle isole più grandi dell’arcipelago, con boschi che coprono oltre il 70 per cento del territorio e le spiagge che corrono lungo 22 chilometri di costa. Le aree più belle sono quelle di Las Coloradas, Larga, Jaula e Los Flamencos. Chi è stanco di arrostirsi al sole o di scoprire fondali può avventurarsi in passeggiate in mezzo al verde e accorgersi che alla fattoria ‘la Güira’ ci sono gli abitanti locali che spesso improvvisano feste con canti e balli. |
Oppure si può visitare la Grotta del Cinghiale, una caverna in mezzo al bosco creata dalle acque del mare milioni di anni fa, quando queste si ritirarono e dove adesso si trova anche una bella discoteca, mentre Cayo Guillermo, oltre alle spiagge più note ai piedi della duna più alta di tutti i Caraibi, offre una fitta vegetazione, mangrovie, colonie di fenicotteri rosa, aironi, pellicani e molti altri tipi di uccelli.
E se ci si stanca della vita nei cayos è semplice farsi un giro a Moron, con la sua Trocha (la muraglia difensiva cubana) in fase di restauro, il gallo che troneggia nella piazza e ascoltare musica alla casa de la musica. Bella un’escursione con un treno d'epoca: una locomotiva del 1866 che parte da Cayo Coco e compie un itinerario attraverso paesaggi naturali e zone archeologiche. Si possono ammirare la laguna de Leche dal suo colore caratteristico per la mescolanza di acque dolci e marine, e la Redonda, un lago circondato da boschi tropicali e ricco di trote.